Le campane sono a servizio del culto e suonano per convocare il popolo di Dio alle sacre funzioni e alla preghiera. Il loro linguaggio è molto codificato e si è differenziato nel corso dei secoli, al fine di consentire ai fedeli di identificare con precisione ogni momento della vita cristiana grazie ai diversi "segni" che vengono eseguiti.
Prima di entrare nel dettaglio di questi sistemi, è bene specificare che non esiste una regolamentazione ferrea su come si deve suonare: ogni paese ha diverse varianti per numero di campane utilizzate, questo anche per usare un linguaggio chiaro e non confondibile con altre chiese vicine. Oggi, purtroppo, il più delle volte la tradizione di suono tipica dei vari paesi è stata semplificata o cambiata, nonostante tutte le possibilità offerte dalle nuove apparecchiature elettroniche delle ditte di automazione, le quali, per comodità, utilizzano il loro pacchetto base standardizzato, privando così molti paesi dei loro suoni tipici. Sintomo di ciò è l'introduzione del suono a festa per segnalare gli angelus, in genere con un breve motivetto mariano, cosa del tutto avulsa dal suono tradizionale ambrosiano che tradizionalmente prevede il suono a distesa, e lo stravolgimento del suono funebre con la partenza simultanea delle campane, come se si trattasse di un concerto solenne.
Il suono a bicchiere, detto anche "a concerto", è riservato alle solennità più importanti, ma è usato anche, con una modalità ben precisa, per il suono funebre.
Il suono a festa si esegue a campane ferme secondo lo stesso principio del carillon. Le campane vengono percosse internamente con il battaglio che, tramite un meccanismo di tiranti e rinvii (il gioco a festa), è collegato a una tastiera suonabile come una sorta di pianoforte posta nella cella campanaria, oppure con elettromartelli collegati a una centralina elettrica di comando che battono sul bordo esterno della campana, come per il battito delle ore.
Principalmente, a seconda delle varie funzioni che si vogliono segnalare, le usanze sono le seguenti:
Messe feriali: due, tre o più campane del concerto a distesa.
Angelus feriale del mattino, mezzogiorno e sera: una campana a distesa.
Commemorazione della morte di Gesù Cristo: ogni venerdì alle 15:00 una campana a distesa. Nella maggior parte dei luoghi si suona il campanone. Nelle feste o nelle solennità che cadono di venerdì, questo suono è sospeso.
Messe festive: distesa di un numero di campane maggiore rispetto al suono feriale, non necessariamente di tutte, oppure di campane più grosse rispetto a quelle usate per le messe feriali. Nei campanili con più di cinque campane difficilmente viene usata la distesa di tutte le campane, preferendo riservare i bronzi più grossi a un grado di ufficio maggiore.
Angelus festivo: può essere lo stesso dei giorni feriali, oppure può essere differenziato suonando una campana di dimensioni maggiori o più campane.
Agonia: distesa di una campana che viene subito bloccata in modo da fare solo tre rintocchi, che possono essere ripetuti più volte a breve distanza. Il diverso numero dei rintocchi o l'uso di una campana diversa segnala il sesso del defunto.
Purtroppo questo metodo di suono non è più realizzabile con le odierne elettrificazioni ed è stato sostituito in modi diversi, quali il suono di una campana portata a bicchiere per cadenzarne i rintocchi oppure il semplice suono a distesa di una campana se non si desidera differenziare il sesso del defunto.
Messe solenni: concerto a bicchiere con tutte le campane di cui dispone il campanile.
E' possibile differenziare il grado di importanza delle messe riservando il concerto solenne alla celebrazione principale e usando la distesa per le altre messe o, nel caso si disponesse di un numero cospicuo di campane, suonando il concerto solenne con un numero minore di bronzi. Un'ulteriore differenzazione si può ottenere con una durata differente del segno.
Lodi, vespri, adorazioni eucaristiche, dottrina e confessioni: possono essere annunciati con il suono di una o più campane a distesa a seconda dell'importanza nella data di calendario. Nel caso delle confessioni è d'uso suonare ogni mezz'ora per tutta la durata delle confessioni.
Battesimi: a seconda dei luoghi, possono essere annunciati col suono a festa, con una distesa simile a quella per la messa festiva o con il concerto solenne.
Matrimoni: distesa simile alla messa festiva o concerto solenne. Tradizionalmente in alcuni luoghi si suona anche la sera precedente la funzione.
Funerali: concerto da morto. Il concerto da morto si suona non necessariamente con tutte le campane. Esse vengono fatte salire a bicchiere, una alla volta, avendo cura di tenere una pausa di silenzio tra una campana e l'altra, dando così un lento senso di mestizia. Una volta che le campane sono tutte a bicchiere vengono fatte scendere singolarmente o a coppie, cadenzando ogni sequenza con una pausa di silenzio.
In alcuni luoghi è uso suonare il segno del funerale anche il giorno precedente le esequie.
In occasione della morte di prelati e per le messe di commemorazione dei defunti del 2 novembre si suonano tutte le campane a concerto da morto.
Benedizione Eucaristica: suono a distesa della campana maggiore.
Il suono a festa, realizzato tramite la tastiera nella cella campanaria o con i moderni elettromartelli, non è usato prettamente per annunciare una funzione liturgica.
Veniva utilizzato in genere per creare un clima festoso il giorno precedente alla solennità.
In diversi luoghi, in occasione della festa patronale, il suono a festa precedeva per tutta la novena il suono dell'Angelus serale. Era utilizzato anche in occasione delle prime Comunioni o delle S. Cresime ed in altri momenti di giubilo collettivo, ma sempre al di fuori delle funzioni liturgiche.
Il repertorio è sia religioso che profano.
Oggi, con i sistemi di automazione, può precedere il concerto solenne.
Il concerto solenne è ciò che più caratterizza il suono ambrosiano.
Come già visto, si esegue con le campane portate con la bocca all'insù facendo ricadere i bronzi in modo cadenzato, andando a comporre un intreccio voluto di sequenze di rintocchi.
Le sequenze basilari del suono ambrosiano si possono sintetizzare in Dritto, Rovescio e loro combinazioni parziali.
Nello schema sottostante è rappresentato il risultato sonoro per 5 campane. Il secondo rintocco è indicato con un asterisco.
Non è possibile indicare il nome proprio di ogni singola sequenza di suono, il giro, perchè ogni campanile e squadra di campanari ha coniato termini diversi per identificarle, lo stesso vale per il dritto e il rovescio che sono solo termini convenzionali usati qui per maggior semplicità.
In alcuni luoghi, specialmente del territorio della Brianza, è d'uso concatenare le varie sequenze tra di loro andando a comporre dei giri più lunghi e dalla più complessa tessitura compositiva.
Alcune località della Brianza orientale, del Varesotto e del Canton Ticino utilizzano una scala dritta diversa che comporta il far "spaccare" i rintocchi simultanei di due campane in accordo musicale di terza, ottenendo il seguente risultato:
Oltre a questo va ricordato il servizio pubblico dei rintocchi che scandiscono le ore. Tutt'oggi, in molti paesi, l'orologio del campanile è di proprietà comunale.
Il suono delle campane ha avuto in passato anche valenza civile. I rintocchi di una campana potevano segnalare l'arrivo dell'esattore delle tasse, l'inizio della scuola o le riunioni delle assemblee comunali. Il suono "a martello", una successione di rapidi rintocchi di una campana per mezzo di un martello simile a quello del battito delle ore, era un segnale d'allarme per incendi o calamità.
Vale la pena citare anche il suono a "rumm" per scacciare le tempeste, con la distesa di una o più campane. Il termine deriva dal rumore del tuono.